san Quirico

San Quirco, martire in Asia Minore, incontrò la palma del martirio insieme alla madre santa Giulitta al tempo delle persecuzioni di Diocleziano, catturati e portati innanzi al governatore Alessandro che diede l’ordine di torturare la madre la quale pur nei tormenti rifiutò di rinnegare la sua fede. A presiedere il giudizio era il governatore Alessandro che teneva sulle ginocchia il piccolo Quirico. Le ripetute pene inflitte a Giulitta non facevano vacillare la sua fede, ma fecero sorprendentemente pronunciare al bambino: « Sono cristiano anch’io! ». A queste parole il governatore scagliò il piccolo sui gradini del tribunale, facendogli battere la testa e uccidendolo sul colpo. La madre non si scompose, ma rimase in preghiera ringraziando il Signore perché il figlio l’aveva preceduta nella gloria dei Cieli. Il governatore Alessandro, pieno d’ira, la consegnò allora al boia perché fosse decapitata.

La chiesa parrocchiale di Casaletto di Sopra, dedicata a san Quirico, fu fondata alla fine del Trecento, anche se l’aspetto attuale è dovuto agli interventi dei secoli successivi.


Esteriormente l’edificio ha una semplice facciata in stile neoclassico.


L’interno, invece, costituito da un’unica ampia navata con volta a botte, presenta tre cappelle sul lato destro e due sul sinistro in cui si possono ammirare tele e statue lignee di pregevole fattura.

Tra i vari quadri, un san Luigi con Madonna e Gesù Bambino (appeso sopra il confessionale), oltre a due opere raffiguranti sant’Omobono, il patrono della città di Cremona e di tutta la Diocesi, facilmente individuabile dalla borsa del denaro che porta con sé.

Sull’arco che introduce al presbiterio vi sono due nicchie contenenti le statue di san Giuseppe con il Bambino (a sinistra) e san Luigi Gonzaga (a destra), mentre in fondo all’abside, dietro l’altare, s’intravedono san Quirico e la madre Giulitta.

Nella seconda cappella di sinistra è collocata l’Urna di san Patrizio contenente i resti del martire, portati dalla Terrasanta da un nobile feudatario del piccolo borgo.

In essa, col tempo, sono state aggiunte anche le reliquie di altri santi.